Sotéra”, accusativo di “Sotér”, ‘salvatore'. La sua origine risale all'epoca della dominazione araba, come testimoniano numerosi reperti archeologici della zona, ma le attestazioni documentate certe a tal proposito sono esigue, così come sono prive di eventi e pagine memorabili le vicende storiche che contraddistinsero l'antico borgo. Nel secolo XI gli arabi furono sconfitti e cacciati dai normanni; successivamente, nel XIV secolo, e con esattezza nel 1325, la giurisdizione del casale passò nelle mani del conte Ruggero di Scanne. Nel 1366 l'amministrazione del feudo fu esercitata dal feudatario Giovanni III Chiaromonte, conte di Caccamo. Nell'anno 1560 il borgo divenne città demaniale. Nell'anno 1905 l'abitato fu gravemente danneggiato da una terribile frana. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte: la chiesa madre, edificata nel Settecento, in stile tardo-barocco, a tre navate; la parrocchiale del Carmine, eretta nel 1934 su un precedente impianto del 1185, al cui interno è custodita un'acquasantiera in marmo del Cinquecento; la chiesa di Sant'Agata, realizzata nel XV secolo, che si apre su un'ampia gradinata, che precede un interno a tre navate, con volte a botte; la chiesa di Santa Maria degli Agonizzanti, del XVII secolo; il santuario di San Paolino, fondato sulla cima di un rialzo montuoso, sui ruderi di un vecchio castello del 1370, che custodisce le reliquie di San Paolino e di Sant'Onofrio, accanto al quale si erge un piccolo convento del Settecento. Poco lontano dal centro abitato si trova il sito archeologico di contrada Raffo
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